L’uso della cannabis nello sport è un tema sempre più dibattuto. Molti atleti, infatti, fanno uso di prodotti a base di cannabis, sia per scopi ricreativi sia per migliorare il recupero fisico e la gestione dello stress. In questo articolo, esploriamo se l’utilizzo di derivati della cannabis rappresenti davvero una forma di doping e quali sono le implicazioni legali e sportive.
La posizione delle Leghe Sportive sulla cannabis
Alcune leghe, come la NBA (National Basketball Association), hanno adottato un approccio più flessibile nei confronti della cannabis. Durante la stagione 2021-22, la NBA ha sospeso i test antidroga mirati alla rilevazione del tetraidrocannabinolo (THC) nelle urine dei giocatori. Questa decisione riflette un cambiamento nella percezione della cannabis all’interno del mondo sportivo, ma rimane un’eccezione piuttosto che la regola.
Tuttavia, a livello internazionale, il THC è ancora considerato una sostanza dopante dalla World Anti-Doping Agency (WADA), che monitora l’uso di sostanze illecite negli sport professionistici. Al momento, la WADA sta valutando se rivedere le sue regole riguardo ai derivati della cannabis, ma fino a quando queste direttive non saranno modificate, il suo utilizzo rimarrà proibito per molti atleti.
L’uso di cannabis tra gli atleti: un segreto di Pulcinella?
Secondo quanto riportato dal quotidiano olandese De Volkskrant, basato sulle ricerche del giornalista americano Joriah Hesse nel suo libro Runner’s High, l’uso della cannabis è molto diffuso tra gli atleti professionisti. Molti di loro utilizzano prodotti a base di cannabis per favorire il recupero muscolare e alleviare lo stress pre-gara, nonostante ciò sia proibito dalle attuali normative.
Hesse afferma:
“Stimo che dal 50% all’80% dei migliori atleti utilizzi cannabis durante gli allenamenti o le competizioni. Pensavo che il mondo dovesse saperlo.”
Ma perché tanti sportivi scelgono di integrare la cannabis nel loro regime di allenamento? Le ragioni sono molteplici, ma i benefici riportati riguardano soprattutto il recupero fisico, la gestione del dolore e la riduzione dello stress.
Benefici della cannabis per il recupero e il benessere
Uno dei prodotti a base di cannabis che sta guadagnando popolarità tra gli atleti è l’olio di CBN® con formula Special Gold CBD Full Spectrum®. Questo olio viene utilizzato per migliorare la qualità del sonno e potenziare il sistema immunitario, elementi fondamentali per chi pratica sport ad alto livello.
Secondo Hesse, i benefici derivanti dalla cannabis includono:
- Effetto antidolorifico: Utile per gestire i dolori muscolari post-allenamento.
- Stimolazione dell’appetito: Un aspetto fondamentale per gli sportivi che devono aumentare la massa muscolare, come i sollevatori di pesi.
- Riduzione dello stress: Favorisce uno stato di calma, ideale per migliorare la concentrazione prima di una gara.
Fumare cannabis: un rischio per la salute
Nonostante i potenziali benefici della cannabis, è importante distinguere tra i diversi metodi di consumo. Fumare cannabis, proprio come accade con le sigarette, può essere dannoso per i polmoni e la salute generale.
L’uso di derivati della cannabis sotto forma di integratori alimentari, come oli o capsule, rappresenta un’opzione più salutare rispetto al fumo. In questo modo, è possibile sfruttare i benefici della pianta senza gli effetti negativi legati all’inalazione del fumo.
Un futuro incerto per la cannabis nello sport
La domanda che molti si pongono è: la cannabis verrà mai completamente accettata nel mondo dello sport? Finché il THC rimarrà nella lista delle sostanze proibite della WADA, è improbabile che l’uso della cannabis diventi una pratica ufficialmente riconosciuta. Tuttavia, il crescente interesse da parte di molti atleti potrebbe spingere a un cambiamento delle normative in futuro.
In attesa di ulteriori sviluppi, consigliamo agli atleti che non partecipano a competizioni regolamentate dalla WADA di considerare l’olio di CBN® Special Gold CBD Full Spectrum®. Questo prodotto è formulato per offrire i benefici della cannabis senza gli effetti psicoattivi del THC, che nel nostro olio è presente in quantità inferiore allo 0,02%, ben al di sotto dei limiti legali.
Provare per credere!
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