Il bipolarismo, o disturbo bipolare, è un disturbo dell’umore caratterizzato da alterazioni estreme tra stati di eccitazione (maniacale o ipomaniacale) e depressione.
Manifestazioni
- Episodi maniacali: Durante una fase maniacale, una persona può manifestare euforia, alta energia, iperattività, eccesso di fiducia in se stessa, ridotto bisogno di sonno, e comportamenti rischiosi. L’ipomania è una forma più lieve di mania.
- Episodi depressivi: Nella fase depressiva, l’individuo può sperimentare profonda tristezza, mancanza di energia, difficoltà di concentrazione, sensazioni di inutilità, perdita di interesse nelle attività quotidiane, e pensieri suicidari.
- Cicli di alternanza: I sintomi possono variare in intensità e durata. Alcuni pazienti possono vivere cicli più rapidi, mentre altri possono avere fasi più lunghe e meno frequenti.
Trattamento
Il trattamento del disturbo bipolare è complesso e richiede un approccio multidisciplinare che può includere:
- Farmaci stabilizzatori dell’umore: Come il litio, i farmaci anticonvulsivanti (ad esempio, valproato), o antipsicotici atipici per prevenire o ridurre la gravità delle fasi maniacali e depressive.
- Antidepressivi: Utilizzati con cautela per la fase depressiva, poiché possono talvolta scatenare episodi maniacali.
- Psicoterapia: Tecniche come la terapia cognitivo-comportamentale (CBT) possono aiutare a riconoscere i segnali premonitori degli episodi e a sviluppare strategie di coping.
- Stile di vita: Mantenere una routine regolare, dormire a sufficienza, esercitarsi e seguire una dieta equilibrata può aiutare a stabilizzare l’umore.
- Supporto sociale: Il coinvolgimento di amici e familiari è importante per fornire supporto emotivo e aiuto nella gestione della malattia.
Se ritieni di avere sintomi simili o conosci qualcuno che potrebbe aver bisogno di aiuto, è importante consultare uno specialista in salute mentale per una diagnosi accurata e un piano terapeutico personalizzato.
Cannabinoidi e bipolarismo: efficacia della ricerca scientifica
Le ricerche sull’uso dei cannabinoidi, in particolare CBD (cannabidiolo) e CBN (cannabinolo), nel trattamento del disturbo bipolare sono ancora in fase di sviluppo. Gli studi stanno esplorando come il sistema endocannabinoide (ECS), che regola funzioni neurologiche fondamentali come l’umore, il sonno e la risposta allo stress, possa influenzare il bipolarismo.
Un’ulteriore premessa di questi studi si basa sul ruolo che l’infiammazione svolge in molti disturbi dell’umore, tra cui il bipolarismo, e suggerisce che i recettori cannabinoidi CB2, considerati avere un effetto immunomodulante, possano essere un bersaglio terapeutico per gestire gli stati maniaco-depressivi del disturbo bipolare.
Gli studi dimostrano che livelli elevati di alcune pro-citochine infiammatorie sono presenti nella fase maniacale e in quella depressiva del bipolarismo e si normalizzano quando i pazienti sono tornati a una fase neutra.
Pertanto, i ricercatori sostengono che la riduzione dell’infiammazione attraverso il bersaglio dei recettori CB2 e l’uso di antagonisti selettivi dei recettori CB1 “può portare a notevoli progressi per quanto riguarda la farmacoterapia del bipolarismo basata sulla modulazione dell’ECS, e questo approccio offre una nuova strategia di trattamento per ampliare l’arsenale disponibile per gestire farmacologicamente questo disturbo”.
Studi clinici preliminari
Con l’interesse crescente per l’uso terapeutico del CBD, inclusa la sua applicazione nel trattamento della schizofrenia, è in corso uno studio clinico per valutare l’efficacia del composto nel disturbo bipolare, nonostante precedenti revisioni avessero trovato prove deboli della sua utilità in questo contesto. Attualmente, non ci sono risultati definitivi.
Un piccolo studio brasiliano su 36 pazienti bipolari è stato interrotto a causa del COVID-19, ma i risultati preliminari sono stati inviati per revisione.
Un altro studio in corso a San Diego confronterà l’effetto di Epidiolex (CBD farmaceutico), dronabinolo (THC sintetico) e un placebo su 144 partecipanti, focalizzandosi più sul legame tra disturbo bipolare e abuso di sostanze piuttosto che sull’efficacia dei cannabinoidi come trattamento per il disturbo stesso, investigandone “i domini cognitivi rilevanti, come l’eccitazione, il processo decisionale, il controllo cognitivo, l’inibizione e la percezione temporale,” oltre a misurare l’anandamide, un endocannabinoide e l’acido omovanillico, un marcatore dell’attività della dopamina nel cervello.
Il potenziale terapeutico del CBD nel trattamento dei sintomi bipolari
Il CBD è stato studiato per le sue proprietà antipsicotiche e neuroprotettive. Ricerche suggeriscono che il CBD può influire positivamente sui sintomi di ansia e irritabilità, spesso associati a episodi bipolari, grazie alla sua capacità di interagire con i recettori della serotonina e modulare la neurotrasmissione dopaminergica.
In un articolo pubblicato su ProjectCBD.org Diane Green, 62 anni, racconta di aver combattuto con il disturbo bipolare per decenni senza una diagnosi adeguata. Dopo anni di automedicazione e di effetti collaterali devastanti dai farmaci, ha scoperto l’olio di CBD, che ha cambiato la sua vita. “Già dopo circa 45 minuti ho notato che ero più calma… Ricordo solo lo stupore delle mattine con la mente sgombra, le passeggiate e il sentire l’aria e guardare la natura”, ricorda con affetto. “E questo è diventato così prezioso per me, avere la mente lucida… Mi sembra che riequilibri il tutto, in modo da non avere sintomi. A volte mi dimentico di essere bipolare”.
Nel suo libro “Medical Cannabis: Pearls for Clinical Practice”, Il dottor Deborah Malka, medico olistico, ha trattato numerosi pazienti con disturbo bipolare, scoprendo che la maggior parte di essi rispondeva positivamente all’uso di CBD come stabilizzatore dell’umore. Malka sottolinea che il CBD ha effetti anticonvulsivanti e stabilizzanti, influenzando i livelli di serotonina e dopamina, il che può essere utile per gestire i cicli maniacali e depressivi.
“Ho avuto circa 10 pazienti con disturbo bipolare,” dice Malka, ”e ho scoperto che la maggior parte di loro rispondeva meglio all’assunzione di un qualche tipo di CBD come stabilizzatore dell’umore, per prevenire effettivamente gli alti e bassi”.
Inoltre, Malka evidenzia l’importanza dei terpeni nella terapia del disturbo bipolare, preferendo il mircene per la calma e il sonno, e l’alfa pinene o il limonene per rinvigorire i pazienti durante le fasi depressive.
Potenziale neuroprotettivo del CBN: verso nuove scoperte
Per quanto riguarda il CBN, le informazioni sono ancora limitate, ma da uno studio condotto dal Salk Institute gli si riconosce il suo potenziale neuroprotettivo e la capacità di modulare i recettori cannabinoidi, un’area che richiede ulteriori approfondimenti.
Questi risultati preliminari sono promettenti, ma non c’è ancora consenso scientifico sull’efficacia e la sicurezza a lungo termine dei cannabinoidi nel trattamento del bipolarismo. È essenziale che qualsiasi utilizzo sia supervisionato da specialisti in psichiatria.
Il valore aggiunto del nostro prodotto
L’olio di CBN® Special Gold CBD Full Spectrum® potrebbe offrire un valore aggiunto nel trattamento del disturbo bipolare grazie alle sue proprietà neuroprotettive e stabilizzanti dell’umore. Il cannabinolo (CBN) ha dimostrato potenzialità nel modulare i recettori cannabinoidi e nel proteggere i neuroni dallo stress ossidativo, che sono fattori cruciali nella gestione di disturbi dell’umore come il bipolarismo.
Inoltre, il CBD è stato studiato per le sue capacità antipsicotiche e per l’attenuazione dei sintomi associati, come l’ansia e l’irritabilità, che possono accompagnare gli episodi maniacali e depressivi. Grazie al suo contenuto di CBD, l’olio potrebbe potenziare gli effetti positivi di entrambi i composti, favorendo un equilibrio più stabile degli stati d’animo e una riduzione degli episodi di alta e bassa intensità.
Considerando questi aspetti, l’utilizzo tecnico del nostro prodotto potrebbe rappresentare un contributo significativo per le persone affette da disturbo bipolare, grazie alle proprietà benefiche dei suoi principi attivi. In particolare, potrebbe contribuire a ridurre stati di ansia, alleviare la depressione, contrastare l’insonnia, regolare l’omeostasi dell’organismo e rafforzare il sistema immunitario. Questi effetti sinergici possono aiutare a migliorare la qualità della vita di chi affronta questa condizione.
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